Museo di Van Gogh
Storia di Van Gogh
Visionario, folle, geniale. Vincent Van Gogh è considerato il simbolo dell’artista tormentato, pioniere dell’arte contemporanea e precursore dell’espressionismo. Nato nel 1853, ha cominciato a dipingere soltanto a 30 anni. Le opere più apprezzate sono quelle che ha realizzato tra il 1888 e il 1890, poco tempo prima di morire. Ha realizzato 864 opere, riuscendo a venderne solo una. La sua vita è stata falcidiata dal malessere psichico: aveva allucinazioni, attacchi di panico, ai quali reagiva con violenza, atti di autolesionismo (si recise un pezzo di orecchio) e tentativi di suicidio.
Il pittore ebbe un grande rapporto con il fratello Theo, un mercante d’arte che lo aiutò per molti anni economicamente e non solo. Il legame viene fuori da una corrispondenza di oltre 600 lettere. L’esplosività e la personalità di Van Gogh si manifestano con forza nelle sue opere: non è, infatti, interessato a descrivere la realtà, ma la “deforma” attraverso la sua prospettiva e se ne impossessa.
Ci furono dei soggetti a cui Van Gogh rimase particolarmente legato e attratto: gli umili, i lavoratori dei campi, i minatori. Oltre a questi dipinse molti autoritratti, paesaggi con cipressi e campi di grano. Una parte importante della sua produzione artistica avvenne ad Arles, nel sud della Francia dove si trasferì su consiglio del fratello.