Il viaggio parte dal Cairo e tocca tutti i luoghi che testimoniano un’antichissima storia e una grande bellezza della natura. Un’occasione da non perdere grazie a Costa Crociere.
Scopri tutte le migliori cose da fare in Egitto! Trova tutto lo splendore delle antiche civiltà, storia, deserti, mare e spiagge!
- Cairo
- Alessandria
- Luxor
- Assuan
- Sharmel-Sheikh
- Giza
- Abu Simbel
- Deserto Bianco
- Siwa
- Monastero di S.Caterina
- Sinai
- Saqqara
- Hurghada
- Djoser
- Abido
- Bahariya
- Dakhla
- Nabq
Cairo
Popolata da 16 milioni di abitanti, oggi è una megalopoli multiforme, dotata di grande fascino grazie al suo passato straordinario. Si estende lungo il fiume Nilo, dove questo abbandona l’area desertica e scorre in tre rami nella regione del delta. Questa millenaria città si divide in tre zone. La prima, quella occidentale, è stata costruita sul modello della Parigi del XIX secolo con ampi viali, giardini pubblici oltre ai palazzi di governo e in generale alle strutture architettoniche moderne. C’è poi la zona orientale, la più antica, con piccole vie sempre affollate e piene di antiche moschee. Da qui i ponti collegano le isole sul Nilo come Gezira e Roda. La zona ovest di Giza, parte della necropoli di Menfi, ospita le piramidi più conosciute compresa la Piramide di Cheope.
Nelle vie del Cairo, popolate di testimonianze d’epoca faraonica, copta e islamica, si trovano monumenti meravigliosi e una serie infinita di attrazioni: templi antichi, chiese cristiane, le piramidi di Giza, gallerie d’arte e sale da concerto oltre alle moschee. Al primo posto, ovviamente, il Museo Egizio con la collezione di reperti più ricca al mondo e gli oggetti di re Tutankhamon. La necropoli antica mantiene intatto il suo fascino, mentre sono da visitare anche la Chiesa di San Sergio e ciò che resta della Fortezza Romana di Babilonia. Ovviamente dal Cairo si può partire per un’escursione del deserto su un cammello, verso le piramidi, tra le dune e il tramonto infuocato.
Prima di lasciare la città è consigliabile un salto al Bazar Souk Khan El-Khalili, rimasto uguale a se stesso nel corso dei secoli e affascinante proprio per questa caratteristica, per acquistare profumi, gioielli, tappeti e spezie. Qui come al Tentmakers Bazar oppure al Mohammad Ali Street Bazar, dove c’è chi vende anche cammelli. A proposito di cibo, invece, degustare la cucina egiziana significa apprezzare soprattutto i piatti vegetariani: ce ne sono di tanti tipi e trovarli nei ristoranti locali è un motivo in più per andare alla ricerca di nuovi sapori e inedite esperienze.
Alessandria
Non restano molte testimonianze della città antica, ma il fascino della sua storia mescolato alla modernità rimane evidente nelle residenze di stile europeo, nei caffè e nei monumenti di epoca greco-romana. Tra le testimonianze di questa fase storica, in particolare, spiccano le Catacombe di Kom El-Shouqafa oltre alle magnifiche rovine subacquee di Montazah e Maamoura. E in questo contesto si aggiunge una particolare predisposizione della città per ogni forma d’arte, in un contesto climatico particolarmente favorevole, dove le brezze marine rendono più fresca l’estate rispetto ad altre zone dell’Egitto.
Il lungomare di Alessandria (costruito negli anni ’30) è un luogo bellissimo, da Ras El Tin fino a Montazah. E il ponte Stanley Bridge, lungo 400 metri, spicca con maestosità sulla baia omonima con le sue torri caratteristiche. Verso il centro si incontra il Museo Nazionale nella sede rinnovata del Palazzo Al-Saad Bassili Pasha. Qui sono riassunte le quattro epoche di storia egiziana: dall’età antica a quella greco-romana, dall’età copta all’era islamica. Ovviamente da non mancare la visita al famoso edificio della nuova Bibliotheca Alexandrina, uno spazio immenso pensato per ospitare 8 milioni di libri. Anche il teatro dell’Opera è un piccolo ma straordinario punto di cultura. Passeggiando, i vicoli del Souk El-Attarine attirano il turista proponendo ogni sorta di souvenir.
Sul lungomare troviamo anche i migliori ristoranti di pesce. Qui, vicino al porto peschereccio di Abu-Qir si può pescare, prendere il sole o anche nuotare. Le spiagge sono molto belle, tra baie e porti, fino al Porto Orientale di Alessandria a forma di falce di luna, protetto dalla Fortezza Qaitbay. Verso nord-ovest si arriva ad Abu-Qir, sito archeologico dove esplorare le città sommerse di Heracleion e Canopus. Le centinaia di anfore testimoniano del commercio che animava le rotte verso l’Impero Romano. A questo proposito, particolarmente suggestivo è il Palazzo di Cleopatra, ormai sommerso, dove si dice che la bella regina incontrasse Marco Antonio. Ancora visibili le barche di Cleopatra, imbarcazioni che trasportavano le anfore con vino e grano.
Luxor
Sulla riva destra del Nilo sorge la città da 500 mila abitanti, mentre la parte ovest ospita le vestigia dell’antica necropoli egizia. Questo dettaglio è già sufficiente a evidenziare la particolarità di Luxor, museo a cielo aperto che sorge sulle rovine della mitica Tebe. L’antico complesso templare conosciuto come Tempio di Luxor è qualcosa di straordinario con il suo colonnato monumentale, la statua di Ramses II e le splendide incisioni sulle pareti. Collegato a questa struttura nel villaggio di Karnak, sorge il grande tempio di Amon che all’ingresso accoglie i visitatori mostrando le sfingi con teste d’ariete e custodendo all’interno l’antichissimo tempio di Ramses III.
L’area della Valle del Re, altro patrimonio Unesco, è una delle principali attrazioni archeologiche. Per circa cinque secoli tra il XVI e l’XI secolo Avanti Cristo fu utilizzata dai faraoni come area di sepoltura. Ma Luxor presenta anche altre testimonianze architettoniche, specie in ambito islamico, a cominciare dalla moschea di Abu al-Hajjaj: splendido minareto dell’XI secolo, deve il nome allo sceicco che ancora oggi è considerato il santo protettore della città.
Assuan
All’estremo sud dell’Egitto, a mille chilometri dal Cairo, la città di Assuan è un gioiello da scoprire. Punto cruciale di ogni crociera sul Nilo, custodisce templi magici come Abu Simbel e File, ma anche meraviglie naturali e tesori del passato. Ogni visita però comincia dal Mercato delle Spezie, conosciuto come Sharia al-Souk: cannella, zafferano, pepe… i profumi annunciano ogni genere di meraviglia. Ma c’è spazio anche per tessuti e argenteria. Se poi vogliamo concederci una visita al museo, il migliore è il Museo Nubiano, sulla storia del Regno di Kush, luogo spazzato via dalla costruzione della diga di Assuan.
Nel Nilo, vicino ad Assuan, l’Isola Elefantina con i villaggi tradizionali di Koti e Siou rappresenta una tappa interessante anche dal punto di vista della popolazione locale, accogliente e festosa. Gli indigeni nubiani vivono in case colorate dove un tempo erano soliti tenere in vasca un coccodrillo! Tra le altre cose sull’isola è conservato il nilometro, antico mezzo di misurazione del livello del Nilo. L’isola di Kitchener, invece, ospita il Giardino Botanico con piante provenienti da Asia e Africa.
Fuori da Assuan si raggiunge il Mausoleo di Aga Khan, sulla cima di una collina sul Nilo. I Templi di File, sull’isola omonima, risalgono alla dinastia tolomaica ed erano dedicati a Iside. Sullo stesso terreno sono state trovate rovine di chiese cristiane. Sulla sponda opposta del Nilo troviamo le Tombe dei Nobili, cioè dei principi egiziani a partire dal Vecchio Regno. Infine a 250 chilometri da Assuan il bellissimo tempio di Abu Simbel merita un’escursione.
Sharm el-Sheikh
La bellezza di questa nota destinazione turistica sulla punta meridionale del Sinai in realtà ha mille sfaccettature non solo legate alle spiagge e al mare verde-blu con pesci di mille colori. Si resta incantati, per esempio, ad ammirare il cielo notturno pieno di stelle. Alla sera, dopo una giornata di relax, si scopre la città vecchia e l’Old Market, verso l’interno invece i campi beduini profumati di brace e narghilè. Qui la roccia grigia nasconde i cimiteri dei dromedari sullo sfondo delle montagne aspre dove si nascondono gioielli come il Monastero di Santa Caterina in stile bizantino. La vera sorpresa è scoprire, in un paesaggio apparentemente arido, giardini di ulivi e viti, grazie all’acqua dei pozzi. Da secoli la fortezza fatta costruire da Giustiniano è il presidio dei monaci in un luogo dove si incrociano le storie delle tre religioni monoteiste. Qui dove a Mosè fu preannunciato il suo destino.
E poi ci sono i fondali marini che attirano folle di appassionati di snorkeling e immersioni. Trenta chilometri di costa frastagliata e rocciosa che si apre in spiagge bellissime e improvvise insenature. Dalla zona nord di El Nabq fino alla vivace Sharm El Maya. Dalle spiagge tranquille di Ras Nasrani si gode la vista sull’isola di Tiran. Il centro del turismo vacanziero è a Naama Bay, ricca di attrazioni notturne, souvenir e con un mare limpido. La barriera corallina più bella del Mar Rosso si trova a Ras Um Sid, dove il deserto con i colori del tramonto e del mattino regala momenti di assoluto incanto.
Giza
Abu Simbel
Dall’itinerario egiziano non si può escludere una tappa nel famosissimo sito archeologico, ovvero di templi voluti da Ramses II dopo la battaglia di Kadesh e costruiti per sfidare il tempo. Si trovano a sud di Assuan e vicini al confine con il Sudan, perché il re voleva preservarli da eventuali azioni distruttive dei suoi successori. Fu però la sabbia a proteggerli, coprendoli interamente fino al 1813 quando furono ritrovati dall’archeologo svizzero Burckhardt. Dopo la costruzione della Diga di Assuan, per evitare allagamenti dal bacino artificiale di Nasser, nel 1964 il complesso di Abu Simbel è stato suddiviso in blocchi numerati e di fatto ricostruito 65 metri più in alto e 200 più indietro. Un’operazione clamorosa e, per fortuna, perfettamente riuscita.
La struttura si suddivide nel Grande Tempio dedicato al faraone e nel tempio più piccolo in memoria della moglie Nefertari. Il primo ospita sulla sua facciata quattro colossi del re Ramses II seduti sul trono. Anche il piccolo tempio riproduce due colossi del re e altri due della regina. All’interno si raggiunge il Santuario: qui è dove avviene il Miracolo del Sole. Due volte l’anno il sole si insinua tra le montagne e raggiunge gradualmente le statue del santuario, illuminandole completamente.
Una ventina di minuti di luce abbagliante e sorprendente. Una ricarica di energia secondo le antiche credenze. Solo una statua non viene illuminata, quella del dio Ptah che infatti è il dio delle tenebre e dei morti. Dopo lo spostamento del tempio, il fenomeno non si verifica più il 21 febbraio e il 21 ottobre, ma con un giorno di ritardo.
Deserto Bianco
È capace di lasciarti senza fiato: il Sahara El Beyda, ovvero il deserto bianco. Si estende fra l’oasi di Farafra e quella di Bahariya, ai confini con la Libia. La magia sta tutta nel colore immacolato della sabbia ma non solo. Anche le straordinarie formazioni rocciose donano un aspetto inusitato a tutto l’ambiente così come i colori che assume il cielo nelle diverse ore del giorno e della notte. Dove ora c’è il deserto, un tempo (5 mila anni fa) si trovavano sorgenti, fiumi, laghi e animali di ogni tipo. Oggi nella sabbia restano tracce di quel passato lontanissimo.
Oltre 2 chilometri quadrati di magia. Che comprende il Monte dei Morti, area archeologica con il Tempio di Amon e la famosa piscina di Cleopatra con le sue acque verdi smeraldo. Oggi il Deserto Bianco è parco nazionale. Ad ogni agosto viene ripulito dopo il passaggio dei turisti. Un bagliore accecante lo caratterizza. Il calcare forma aree simili a onde del mare, dove centinaia di conchiglie fossili testimoniano la voce del mare di milioni di anni fa.
Siwa
Monastero di S. Caterina
Siamo ai piedi del Monte Sinai, vicino al Roveto ardente di Mosè a 1500 metri di altezza. Ci si arriva agevolmente anche da Sharm-El Sheikh e il suo nome è dedicato alla martire di epoca romana, una giovane di Alessandria che riuscì a convertire al Cristianesimo molti intellettuali di corte. Il monastero è ancora attivo ed è uno dei più antichi al mondo, le sue campane ogni mattina da tempo immemore suonano 33 rintocchi come gli anni di Gesù. La biblioteca custodisce antichi manoscritti e il suo valore è secondo solo alla biblioteca del Vaticano. Il museo conserva invece icone bizantine di assoluto pregio, affreschi e varie decorazioni.
Tenendo conto delle temperature che di notte si abbassano, si può percorrere un cammino che conduce in notturna alla sommità del Monte Sinai da dove ammirare l’alba. Si sale seguendo la Scala del Pentimento (o Gradini della Penitenza) e passando da luoghi simbolici come la Porta della Confessione e la sorgente di Mosè. Oppure, seguendo una traiettoria più lunga, si arriva comunque al Monastero. Il panorama riserva una visione esclusiva che spazia dal golfo di Aqaba alle montagne dell’Africa e dell’Arabia Saudita.
Sinai
La penisola racchiude scenari di montagne maestose e rocce variopinte, lande sterminate di sabbia fino ai colori straordinari della costa sul Mar Rosso, dove le acque turchesi sono circondate da una delle più sorprendenti barriere coralline del mondo. Un territorio aspro e fascinoso, diviso in due regioni: a nord l’arido altopiano con l’oasi di El-Arish e i villaggi costieri abitati dai beduini; a sud la montagna di Santa Caterina (2629 metri) e il monte Sinai dove Mosè ebbe le tavole dei comandamenti, oltre alle località balneari più apprezzate, da Nuweiba a Sharm.
Fiore all’occhiello sulla costa del Mar Rosso è certamente Sharm El-Sheikh che propone spiagge meravigliose e stupendi panorami sottomarini, attività acquatiche come windsurf, kite o vela, oltre alla vita notturna piena di divertimenti. Anche Dahab è un centro moderno e adatto a un turismo giovane. Davanti alla spiaggia un’attrattiva per tutti è rappresentata dal Blue Hole, cratere marino profondo circa 80 metri. Tra le escursioni, interessante quella all’oasi protetta di Ras Abu Galum e al Canyon Colorato, lungo percorso tra parati di roccia altissime che assumono colorazioni speciali.
Saqqara
Recentemente qui sono stati scoperti 27 sarcofagi che vanno ad arricchire notevolmente i reperti dell’antico Egitto. Del resto si tratta un sito archeologico e funerario molto vasto con un gran numero di tombe e con la piramide di Djoser, a gradoni, la più antica tra tutte. Era l’antico cimitero reale della capitale Menfi su un’area di 7 chilometri nel deserto occidentale. Rimasta per metà sotterrata dalla sabbia fino a tempi recenti, ha sempre avuto come simbolo la piramide di Djoser, la più vetusta realizzazione in pietra dell’umanità. Fu infatti costruita nel XXVII secolo Avanti Cristo.
Altre dieci piramidi, più o meno conservate, sono presenti nella zona. La più interessante è quella di Teti. Da vedere anche il Serapeum, camera di sepoltura del toro Apis, considerato sacro. Ogni informazione è comunque riportata all’interno del Museo di Imhotep, che si trova all’ingresso di Saqqara.
Hurghada
Djoser
Torniamo per un attimo a Saqqara, dove il centro funerario di Djoser merita certamente un approfondimento. Circondato da un muro alto dieci metri e realizzato in pietra calcarea intagliata mirabilmente, comprendeva anticamente padiglioni, cortili, cappelle e sacrari. L’ingresso è rimasto come quello dell’antichità, con il portale che da un’angolatura a sud-est si apriva su una galleria sostenuta da quaranta pilastri e che porta ancora al Grande Cortile, spazio molto ampio che annuncia la Piramide. Dall’altra parte, a sud-ovest, un edificio funge da ingresso per la Tomba Sud. In zona orientale si apre il Cortile della Heb Sed, dove si svolgeva tradizionalmente una festa in cui il re ribadiva il suo potere reiterando la cerimonia dell’incoronazione.
Infine nella zona nord resistono i resti di due padiglioni dedicati ad Alto e Basso Egitto, i due regni su cui Djoser estendeva il potere. Il punto forse più inconsueto si trova però verso ovest, è una struttura in pietra chiamata serdab che presenta due fori. Se guarderete attraverso queste aperture, incrocerete lo sguardo del re, sul volto di una statua realizzata a grandezza naturale.
Abido
Bahariya
Dakhla
Nabq
A nord di Sharm El-Sheikh ecco questa riserva marina ampia circa 600 chilometri che abbraccia il Golfo di Aqaba. Sullo sfondo ci sono le catene montuose mentre la costa è caratterizzata da un lungo tratto di mangrovie. Oltre ad essere alberi tipici nei pressi di zone di mare, funzionano come un vivaio naturale per pesci e crostacei, luogo di nidificazione per uccelli e frangiflutti per le onde più pericolose fino agli tsunami.
Tutto il parco è bellissimo proprio per la sua grande varietà di ecosistemi. Qui ci sono barriere coralline, fondali di erba marina oltre ad ambienti che mutano dal deserto alla montagna. Tra gli animali, è presente una delle più vaste popolazioni di gazzelle. Nabq è un posto ideale per osservare la natura nel verde e in mare, oltre ai villaggi di Khereiza ed El Gharqanah, insediamenti fissi di beduini.